sabato 24 dicembre 2011

Auguri Di Buon Natale

Come ogni anno della mia vita arriva il Natale, ma qual'è il significato per me di questo giorno?
La nascita di Gesù o solo un giorno un pò speciale da passare con i tuoi parenti?
Se dovessimo pensare ai soliti luoghi comuni, negativi e non, una facile risposta ci sarebbe, ma io non la cerco.
Il Natale è un qualcosa di intimo e personale, una ricerca interiore che sfocia in un miglioramento personale.
Altro non so che dirvi.


Auguri dal vostro dark0 

Natale Allo Zenzero

Per fare una canzone di Natale non basta un argomento natalizio
ma occorre un ingrediente più speciale: lo zenzero
Ma chi lo avrebbe detto che lo zenzero in fondo è il vero fulcro del Natale
nn il Presepe, non Gesù bambino ma lo zenzero
E non è ironico che questo zenzero sia tipico dell'Asia tropicale
u posto dove ignorano il Natale, ma quanto a zenzero... Mollali!
Oh pianta che provieni dall'oriente il cui rizoma è usato come eupeptico,
in farmacia, in cucina e nei liquori e ovviamente nel Natale
Sapete poi cosa vuol dire eupeptico significa che ti fa digerire
Perciò dopo il cenone di Natale diciamoci l'un l'altro "eupepsia"
E non venite a dirci che lo zenzero era già in voga prima di stavolta
Vogliam ci sia riconosciuto il merito dello zenzero

Natale allo zenzero
Presepe allo zenzero
tanti auguroni allo zenzero
stappare lo zenzero
brindare allo zenzero
gridare fortissimo zenzero

Regali allo zenzero
vacanze allo zenzero
Gesù bambino di zenzero
dolciumi di zenzero
canzoni allo zenzero
Bianco Natale allo zenzero

(Festività felicità)

E chi non fosse ancora straconvinto che zenzero significa Natale
provasse ad assaggiare un biscottino allo zenzero

Natale allo zenzero
Presepe allo zenzero
tanti auguroni allo zenzero
stappare lo zenzero
brindare allo zenzero
gridare fortissimo ZENZERO

Regali allo zenzero
vacanze allo zenzero
Gesù bambino di zenzero
abbracci allo zenzero
dolciumi di zenzero
Bianco Natale allo zenzero

Re Magi di zenzero
pastori di zenzero
stella cometa di zenzero
le renne allo zenzero
zanzare di zenzero
Bianco Natale di zenzero

Elio E Le Storie Tese

martedì 20 dicembre 2011

E Non Posso Cambiare

Io Di Più Non Posso Darti 
























 photo by Marina-B

 Io di più non posso darti.
Non sono che quello che sono.
Ah, come vorrei essere
sabbia, sole, in estate!
Che tu ti distendessi
riposata a riposare.
Che andando via tu mi lasciassi
il tuo corpo, impronta tenera,
tiepida, indimenticabile.
E che con te se ne andasse
sopra di te, il mio bacio lento:
colore,
dalla nuca al tallone,
bruno.
Ah, come vorrei essere
vetro, tessuto, legno,
che conserva il suo colore
qui, il suo profumo qui,
ed è nato tremila chilometri lontano!
Essere
La materia che ti piace,
che tocchi tutti i giorni,
che vedi ormai senza guardare
intorno a te, le cose
- collana, profumi, seta antica -
di cui se senti la mancanza
domandi: Ah, ma dov'è?.
Ah, come vorrei essere
un'allegria fra tutte,
una sola,
l'allegria della tua allegria!
Un amore, un solo amore:
l'amore di cui tu ti innamorassi.
Ma
non sono che quello che sono.

Pedro Salinas

martedì 13 dicembre 2011

Invisibili E Indelebili

Due anime diverse s'incontrano.
Nel silenzio qualcosa muta, la diversità non è più paura, ma diventa un tacito bisogno di conoscersi.
Per più non essere soli.















graphic by Savousepate

In quel momento apparve la volpe.
“Buon giorno”, disse la volpe.
“Buon giorno”, rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.
“Sono qui”, disse la voce, “sotto al melo….”
“Chi sei?” domandò il piccolo principe, ” sei molto carino…”
“Sono la volpe”, disse la volpe.
” Vieni a giocare con me”, disse la volpe, “non sono addomesticata”.
“Ah! scusa “, fece il piccolo principe.
Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: [...]
“ Che cosa vuol dire addomesticare?”
” E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…”
” Creare dei legami?”
” Certo”, disse la volpe. ” Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma.se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.”
” Comincio a capire”, disse il piccolo principe. ”

C’è un fiore…. Credo che mi abbia addomesticato…”
“E’ possibile”, disse la volpe “capita di tutto sulla terra…”
“Oh! Non è sulla terra”, disse il piccolo principe.
La volpe sembrò perplessa:
” Su un altro pianeta?”
” Sì”
” Ci sono dei cacciatori su questo pianeta?”
” No”
” Questo mi interessa! E delle galline?”
” No”
” Non c’è niente di perfetto”, sospirò la volpe.
Ma la volpe ritornò alla sua idea:
“La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me .Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio per ciò.

Ma se tu mi addomestichi la mia vita, sarà come illuminata.

Conoscerò il rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri.

Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano?

Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile.

I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color d’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…” La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo Principe: ” Per favore …..addomesticami”, disse. ” Volentieri”, rispose il piccolo principe, ” ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici e da conoscere molte cose”.

” Non si conoscono che le cose che si addomesticano”, disse la volpe.” gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!”

” Che bisogna fare?” domandò il piccolo principe.

” Bisogna essere molto pazienti”, rispose la volpe. ” In principio tu ti sederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino….” Il piccolo principe ritornò l’indomani.

“Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora”, disse la volpe.
” Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti“.

” Che cos’è un rito?” disse il piccolo principe.

” Anche questa è una cosa da tempo dimenticata”, disse la volpe. ” E’ quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore. C’è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza”.

Così il piccolo principe addomesticò la volpe.

E quando l’ora della partenza fu vicina: “Ah!” disse la volpe, “…Piangerò”.

” La colpa è tua”, disse il piccolo principe, “Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…”

” E’ vero”, disse la volpe.

” Ma piangerai!” disse il piccolo principe.

” E’ certo”, disse la volpe.

” Ma allora che ci guadagni?”

” Ci guadagno”, disse la volpe, ” il colore del grano”.

[...]

“Addio”, disse.

“Addio”, disse la volpe.

“Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.

[...]

Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato.

 Antoine De Saint Exupery

martedì 6 dicembre 2011

L'eternità Di Un Sentimento?

gli anni passano, i capelli si fanno più grigi.
Il cuore impara a vedere in modo diverso, a sentire in modo diverso.
La melodia che ci ha accompagnato tutta una vita, ci sarà ancora?

Ed Io Tra Di Voi



Lui di nascosto osserva te
tu sei nervosa vicino a me
lui accarezza lo sguardo tuo
tu ti abbandoni al gioco suo.
Ed io tra di voi se non parlo mai
ho visto già tutto quanto
ed io tra di voi capisco che ormai
la fine di tutto é qui.
Lui sta spiando che cosa fai
tu l'incoraggi perché lo sai
lui sa tentarti con maestria
tu sei seccata che io ci sia.
Ed io tra di voi se non parlo mai
osservo la vostra intesa
ed io tra di voi nascondo così
l'angoscia che sento in me.
Lui di nascosto sorride a te
tu parli forte chissà perché
lui ti corteggia malgrado me
tu ridi troppo hai scelto già.
Ed io tra di voi se non parlo mai
ho gonfio di pianto il cuore
ed io tra di voi da solo vedrò
la pena che cresce in me.

Charles Aznavour