giovedì 15 aprile 2010

La Rosa Dell'Oblio

Di ricordi si muore, ma in che modo? Ci sono cose che si vorrebbe dimenticare: Cattive frequentazioni, errori di gioventù parole che non si vorrebbe mai aver detto. Poi ci sono cose che non si possono dimenticare, un ricordo di un passato amore che lentamente ti taglia il cuore, fino a farlo nuovamente sanguinare.
Per queste cose non c'è tempo che tenga, sono lì con te.
Per sempre.

Ti Regalerò Una Rosa



Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore

Mi chiamo Antonio e sono matto
Sono nato nel ’54 e vivo qui da quando ero bambino
Credevo di parlare col demonio
Così mi hanno chiuso quarant’anni dentro a un manicomio
Ti scrivo questa lettera perché non so parlare
Perdona la calligrafia da prima elementare
E mi stupisco se provo ancora un’emozione
Ma la colpa è della mano che non smette di tremare

Io sono come un pianoforte con un tasto rotto
L’accordo dissonante di un’orchestra di ubriachi
E giorno e notte si assomigliano
Nella poca luce che trafigge i vetri opachi
Me la faccio ancora sotto perché ho paura
Per la società dei sani siamo sempre stati spazzatura
Puzza di piscio e segatura
Questa è malattia mentale e non esiste cura

Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore

I matti sono punti di domanda senza frase
Migliaia di astronavi che non tornano alla base
Sono dei pupazzi stesi ad asciugare al sole
I matti sono apostoli di un Dio che non li vuole
Mi fabbrico la neve col polistirolo
La mia patologia è che son rimasto solo
Ora prendete un telescopio… misurate le distanze
E guardate tra me e voi… chi è più pericoloso?

Dentro ai padiglioni ci amavamo di nascosto
Ritagliando un angolo che fosse solo il nostro
Ricordo i pochi istanti in cui ci sentivamo vivi
Non come le cartelle cliniche stipate negli archivi
Dei miei ricordi sarai l’ultimo a sfumare
Eri come un angelo legato ad un termosifone
Nonostante tutto io ti aspetto ancora
E se chiudo gli occhi sento la tua mano che mi sfiora

Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore

Mi chiamo Antonio e sto sul tetto
Cara Margherita sono vent’anni che ti aspetto
I matti siamo noi quando nessuno ci capisce
Quando pure il tuo migliore amico ti tradisce
Ti lascio questa lettera, adesso devo andare
Perdona la calligrafia da prima elementare
E ti stupisci che io provi ancora un’emozione?
Sorprenditi di nuovo perché Antonio sa volare.

Simone Cristicchi

6 commenti:

  1. E' meravigliosa questa canzone. Ascoltandola si percepisce una sottile rabbia e una consapevolezza di quello che poteva essere e non è stato. Di quello che non è stato e che ha tramutato così delle persone che ora noi consideriamo folli, mentre ai loro occhi tutto scorre normalmente. Ed è l'amore ... che li ha uccisi esteriormente, facendoli impazzire e non li abbiamo capiti, non li abbiamo sostenuti, non li abbiamo compresi, perchè con altro amore, non si sarebbero ammalati.
    Se solo avessimo compreso prima ... ciò che ora è troppo tardi.

    E loro torneranno a regalare una rosa che ti serva per dimenticare, ogni piccolo dolore.

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  2. p.s. adoro il suo video ...
    http://www.youtube.com/watch?v=8hXgbH99Fag

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  3. Ci sono dei dolori difficili da dimenticare, altri che si possono superare..ci sono errori facili da perdonare, altri un pò meno, altri impossibili da dimenticare perchè è impossibile rimediare..purtroppo è vero, come hai detto tu di ricordi si muore, il passato anche se è passato torna sempre nel nostro quotidiano..ciao darko, bel post!

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  4. Ci sono ferite che ogni tanto si riaprono, è vero. Ma è inutile rimanere ancorati al passato, perchè è davvero come morire.

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