Il Bambino Col Pigiama A Righe

Bruno è un bambino di otto anni, che nel 1941, durante la seconda guerra mondiale vive una vita agiata e confortevole in una bella casa di Berlino. Suo padre Ralf è un ufficiale nazista autoritario che, dopo una promozione, si trasferisce con la famiglia in campagna per incarichi di lavoro. Bruno non è affatto contento di questo trasferimento: deve lasciare la sua bella casa e i suoi amici. Nella nuova casa non ha nessuno con cui giocare; in più sua mamma gli proibisce di "esplorare" i dintorni, vietandogli anche solo di andare nel giardino sul retro. Dalla finestra della sua camera, però, Bruno vede ogni giorno delle persone all'interno di un recinto, tutte uguali e vestite con un "pigiama a righe". La mamma, a disagio di fronte alle sue domande, gli lascia credere che siano "contadini" al lavoro in una "fattoria". A Bruno però viene espressamente vietato di andare alla fattoria per giocare con i bambini che si trovano lì, perché sono "strani" e "diversi" da lui.
Fonte Wikipedia

Questo film mi ha colpito e commosso in maniera formidabile.
L'innocenza dei bambini che si scontra col freddo cinismo degli adulti.
Ciò che facciamo ai bambini, lo facciamo a noi stessi.