venerdì 4 febbraio 2011

Bimba di 4 anni non può permettersi la mensa, il sindaco: «No a buoni pasto»

Il sindaco veneziano di Fossalta blocca l'iniziativa di maestre e bidelle dell'asilo. Ma intanto in paese scatta la solidarietà.


VENEZIA - Niente buoni pasto ceduti dalle maestre di un asilo per far mangiare in mensa una bimba di 4 anni, figlia di immigrati in difficoltà. A proibire il gesto di solidarietà è il sindaco leghista di Fossalta di Piave (Venezia), Massimo Sensini, che ha opposto un secco no al gesto di quattro maestre e due bidelle della scuola d'infanzia, che si erano private del loro buono pasto pur di permettere alla piccola di mangiare.

Maestre e bidelle avevano preso carta e penna per ufficializzare in una lettera alla direttrice la loro decisione. «Il buono pasto non si può cedere - afferma il sindaco - e soprattutto non può essere istituzionalizzato il suo regalo a chi si vuole. È inammissibile». La bimba è figlia di una coppia di immigrati - padre del Senegal e madre del Ciad - che vive in Italia da alcuni anni. Da quando il padre è partito per il Belgio in cerca di lavoro, come sottolinea "il Fatto quotidiano", la famiglia si trova in gravi difficoltà: la madre non parla l'italiano e deve mantenere oltre alla bimba altri quattro figli, tutti di età compresa tra uno e otto anni.

«Sono già aiutati dal Comune - puntualizza Sensini, precisando che il capofamiglia è un islamico integralista - che ha tagliato il costo del buono pasto da 4 euro e 45 centesimi a 2». Il sindaco sostiene di essersi mosso nella vicenda "in punta di piedi", ma di non poter fare diversamente: «Il 98% dei buoni pasto ridotti viene dato agli extracomunitari perché sono quelli che dichiarano il minor reddito e il maggior numero di figli». Attorno alla famiglia di immigrati si è stretta comunque una rete di solidarietà: qualcuno, rimasto anonimo, proprio oggi ha pagato di tasca propria tre blocchetti di buoni pasto per far mangiare la piccola, mentre la famiglia è ospitata a titolo gratuito nell'abitazione di un ex assessore comunale del Pd, a pochi passi dall'asilo.

fonte: Il Gazzettino

7 commenti:

  1. è una cosa SCHIFOSA...
    si, penso che schifosa si la parola adatta...

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  2. E' "Inammissibile" che un Sindaco si comporti in questo modo e tiri fuori regolamenti vari per difendere "l'incedibilità" del buono pasto...
    Il tutto a danno di una povera bimba di 4 anni che dovrebbe starsene col pancino che brontola per la fame mentre i suoi compagni si abbuffano in mensa.
    Per fortuna c'è sempre qualche brava persona che interviene e si fa carico di queste situazioni.
    Questi della Lega mi fanno troppo incazzare...proprio non li sopporto...

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  3. Non ho parole per l'atteggiamento del sindaco. Mi sento però orgogliosa e fiera dell'atteggiamento di solidarietà mossa dalla comunità. È bello sapere che esistono ancora persone con del buon senso e in grado di capire il disagio che alcune famiglie, non solo extracomunitarie, vivono.

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  4. Io concordo con il sindaco, scusate io credo che anche se fosse una famiglia italiana non è giusto nei confronti delle altre famiglie che magari fanno i salti mortali per comprare questi blocchettini e devono prenderli a prezzo pieno e non ha prezzo ridotto...se poi un vicino dei casa li aiuta ben venga, ci mancherebbe la bimba non ha colpa, ma non devono essere le istutizioni a pagare per loro.
    Io faccio beneficienza, aiuto le persone in difficolatà ma lo faccio di tasca mia, le istituzioni devono far rispettare le regole e queste regole dvono essere per tutti.

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  5. @Anonimo
    non condivido la tua opinione, ma la rispetto per come l'hai posta, comunque il sindaco credo abbia agito in mala fede, visto che le bidelle e le maestre volevano coprire la spesa. la legge bisogna si rispettarla, ma quando è una cattiva legge?

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