
Marrazzo si è autosospeso. Dichiara: “Vuol sapere se ho sbagliato? Vuole che lo ripeta, tre, quattro, cento volte? Sì, ho sbagliato. In questa storia ne esco a pezzi, maciullato, messo alla gogna, per colpa di chi si è infilato nella mia vita privata in una mattina di luglio. Un incubo, lo ricordo come un incubo. Sono entrati in quella stanza, hanno detto di essere delle forze dell’ordine, hanno rovistato nel mio portafoglio, hanno preso dei soldi. Per evitare il peggio ho staccato tre assegni. Tutto si è svolto in pochi minuti, nessuno di loro ha mostrato tesserini né dei carabinieri né della polizia, quelle facce, quei movimenti rapidi, quel terrore, quel senso di angoscia…”.
[repubblica.it]
Marrazzo è diventato un uomo politico ricattabile. Getta discredito su se stesso, sulla carica che ricopre e sul suo ruolo pubblico. Quindi lascia. «Ho sbagliato e pagherò. Ora voglio solo sparire, sparire a lungo».
[corriere.it]
I nani sono arroganti e hanno la faccia arancione. Inventano scuse e raccontano balle. Chi era Noemi? La figlia dell’autista di Craxi. I nani hanno avvocati che inventano leggi e definizioni ad hoc (più che altro per la stupida platea plaudente qualsiasi cosa accada). Diventano utenti finali se vanno a troie, e primus super pares se devono scampare al processo. I nani non chiedono scusa perché non hanno mai torto. I nani restano al loro posto, non si dimettono qualsiasi cosa accada. I nani non si assumono responsabilità.
Per Marrazzo non ci saranno le dieci domande senza risposta, perché lui ha già risposto. Non si tratta di fare i bacchettoni e i bigotti. Tutti possono sbagliare, ma è la consapevolezza dell’errore e la volontà di porvi rimedio che fa la differenza tra uomini e nani.
Fonte: Terrorpilot